La proposta di Maschio per Obbligo si inserisce nel quadro tracciato a livello nazionale dalle indicazioni presenti nell’ultima riforma scolastica ‘La buona scuola’ e, a livello regionale toscano, dalla Legge Regionale n.16 sulla cittadinanza di genere. In entrambi i casi, si sottolinea la necessità di promuovere azioni volte all’eliminazione degli stereotipi legati al genere e alla prevenzione della violenza di genere, con riferimento al contesto scolastico come particolarmente significativo. Come si legge nel testo della Riforma, la Scuola è chiamata a «promuovere l’educazione alla relazione e contro la violenza e la discriminazione di genere nell’ambito dei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, al fine di sensibilizzare, informare, formare gli studenti e prevenire la violenza nei confronti delle donne e la discriminazione di genere».
Obiettivi del progetto
Proposta progettuale
La metodologia, le modalità di intervento e i materiali didattici utilizzati durante gli incontri sono stati ideati e sperimentati dallo staff del progetto Maschio per Obbligo sotto la supervisione del dr. Paolo Sarti, medico pediatra. Il dr. Sarti è sempre a disposizione di insegnanti e genitori per eventuali richieste di chiarimento e di confronto.
È possibile modulare il progetto a seconda delle esigenze delle singole classi e concordare con i/le docenti durata, modalità di intervento e tematiche, qualora vi fosse necessità specifiche.
Metodologia impiegata
Il tema dei ruoli e degli stereotipi di genere viene affrontato con una metodologia multi-prospettica e multidisciplinare, attraverso l’utilizzo di una didattica basata sulla partecipazione attiva, sull’approccio non formale e sull’apprendimento attraverso il fare.
A partire dal tema della sessualità e dalla sua dimensione anatomica, medica e relazionale, si passa ad affrontare la questione degli stereotipi, del sessismo e della violenza di genere da una prospettiva sociale e culturale, con una particolare attenzione ai messaggi provenienti dai media. La scelta di includere in un percorso educativo una riflessione specifica sul tema della sessualità è di primaria importanza, in quanto ha l’obiettivo di veicolare un’idea positiva, paritaria e non violenta della relazione sessuale.
A supporto di questo approccio multi-prospettico, il progetto dispone di uno staff multidisciplinare, con competenze e formazioni differenziate: un medico pediatra (referente scientifico), una psicologa esperta in violenza di genere, una ricercatrice in studi di genere, un operatore ludico teatrale, un’educatrice sessuale.