La rappresentazione dei generi nei libri scolastici delle elementari.
Sulla via della parità una tappa fondamentale è la rappresentazione dei generi e dei loro rapporti che vengono proposti ai bambini e alle bambine fin dall’infanzia, ed in particolare all’inizio dell’apprendimento scolastico. La proposizione di modelli stereotipati e tradizionali fino dall’infanzia è uno dei principali intralci all’affermazione di una vera parità, che sia capace di valorizzare la cultura di cui entrambi i generi sono portatori, rispettandone le differenze.
I MASCHI
La psicologia degli uomini
Un viaggio tra figli, padri, mariti e amanti.
Stefano De Camillis
EDUP, Roma 2003
La rigidità, più o meno marcata, degli stereotipi sessuali e il modo con cui questi vengono acquisiti dall’individuo, influenzano l’individuo nelle sue modalità di agire e vivere il proprio ruolo di genere nell’area della sessualità. Ancora oggi, per un retaggio culturale antico e consolidato, il ruolo maschile è collegato a una sessualità vista come luogo di esaltazione e di ricerca di conferme della potenza, di espressione e di validazione della propria virilità. In questa ottica il rapporto sessuale diventa una prestazione in cui molto del suo valore sta nella dimostrazione della virilità stessa.
Questa antologia non pretende di offrire un panorama completo delle pressioni esercitate dall’ambiente sul maschio per conformarlo allo stereotipo della tradizione. Il feticcio della virilità, nella sua funzione di modello psicologico e comportamentale, formativo dell’Io maschile e condizionante del suo ruolo sociale, è così presente attivo in ogni manifestazione della vita di relazione e della cultura che rende praticamente inattuabile un propostito di esemplificazione, anche se ridotta e puramente indicativa, di tutti questi “strumenti” coalizzati a fare di un uomo un “vero uomo
Il volume si occupa di identità e trasformazioni della maschilità partendo dalla constatazione che non esiste un unico modo di essere maschi. Maschilità è una varietà di comportamenti, identificazioni e atteggiamenti molto più ampia degli stereotipi virili su cui si sono spesso cristallizati i ruoli sessuali. L’Autore prende in esame lo sviluppo della riflessione maschile partendo dall’inizio degli anni ’70. Un libro prezioso per la conoscenza dei vari movimenti sia a livello storico sia a livello contenutistico.
intervista a R.W. Connell
In apparenza i ragazzi di oggi sono indipendenti e sicuri di sè, ma sotto questa facciata molti di loro nascondono fragilità e sfiducia nelle loro capacità, qualche volta un vero e proprio disagio psicologico.
Per lo psicologo William Pollack la causa di questa incapacità comunicativa sarebbe quel codice del “vero” comportamento maschile, trasmesso fin dalla primna infanzia, che spinge i ragazzi a reprimere sentimenti e comportamenti che possano essere letti come segno di debolezza.
“…l’uomo dunque è allo stesso tempo il creatore e il destinatario del filmato. E’ la persona al di là dello schermo, alla quale si rivolgono sguardi sensuali e posture invitanti, ma è anche colui che con il suo sguardo contribuisce a creare l’immagine stessa, per come ci viene proposta. E’ insomma regista e spettatore, creatore e utente. Laddove la donna è creatura e usata, e solo apparentemente protagonista. Nel momento in cui lo sguardo creatore maschile conferisce alla donna rappresentata sullo schermo lo status di oggetto di desiderio e di visione, anche la spettatrice donna è spinta ad identificarsi con l’oggetto del desiderio maschile.”
La cultura alla quale apparteniamo, così come ogni altra cultura, si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il mito della “naturale” superiorità maschile contrapposta alla “naturale” inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità maschili e qualità femminili, ma solo qualità umane. Si tratta di restituire ad ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene. Da questa operazione trarranno vantaggio uomini e donne, e la loro stessa vita in comune.
L’uomo ha paura: di lasciare la madre, di emanciparsi, di crescere, di diventare se stesso. Ma quando finalmente intraprende questo viaggio, magari semplicemente accettando la vita, una figura compare a prenderlo per mano, in sogno o in veglia: l’uomo selvatico. Il selvatico è un aspetto del maschile che è stato letteralmente bandito dalla vita dell’uomo. Contro di lui è stato lanciato un interdetto religioso, anche se personaggi come Francesco d’Assisi l’hanno ben rappresentato; e un interdetto sociale: le “buone maniere” sopportano male tanta libera
Scopo del volume è di offrire una serie di spiegazioni sul perchè la guerra è una follia e cioè un comportamernto contro la ragione, che deteriora e rovina la qualità della vita e che è profondamente pericoloso per l’esistenza dei singoli e per la stessa sopravvivenza del genere umano. Ma solo la piena coscienza che la distruttività umana è presente in misura maggiore o minore in ogni individuo può permettere la comprensione e soprattutto una valida messa in atto di mezzi preventivi per ridurre o evitare la follia omicidaria che sta alla base dei conflitti armati.
Questo libro parla della situazione del maschio americano, delle difficoltà sempre crescenti che incontra nelle scelte che gli si impongono, delle molteplici richieste cui deve soddisfare e soprattutto dell’invisibile camicia di forza che ancora lo tiene legato a nozioni patriarcali antiquate a proposito di ciò che deve fare od essere per dimostrarsi uomo. Durante le mie interviste molti uomini mi hanno confessasto che il periodo del servizio militare era stato quello in cui si erano sentiti più “maschi”: “dei duri, come devono essere i veri uomini
– Quanto si deve aspettare prima che la partner te la dia?
– Quando glielo butti dentro gode subito o no?
– E’ normale provare piacere o addirittura arrivare ad un orgasmo pensando ad un proprio motorino tipo ad un SR raffreddato a liquido?
– Cosa succede se una ragazza viene violentata mentre ha l’assorbente interno?
– E’ vero che con una scossa elettrica un omosessuale guarisce?
– Quando una ragazza lo fa per la prima volta con un ragazzo e dopo con un altro con dimensioni diverse, c’è differenza?
– Fissarsi su una ragazza è bene oppure no?
Il “vero uomo” dev’essere coraggioso, audace, freddo davanti al pericolo; forte e abile fisicamente, ma anche onesto e cortese. Non deve lamentarsi, non deve perdere il controllo delle proprie emozioni. Questo lo stereotipo positivo che si afferma a partire dalla fine del Settecento, nell’Ottocento diventa un luogo comune, e sopravvive fino ai giorni nostri senza vere trasformazioni. L’ideale virile ha avuto un ruolo importante nella formazione dell’idea di nazionalità, e poi nella costruzione del fascismo e del nazismo, ma anche dei “socialismi reali”, la cui iconografia è ricca di uomini di ferro.